Cercare di decifrare i tempi attuali alla luce del pensiero economico italiano che torna, vincente, a proporre soluzioni valide alla crisi sociale e di valori che stenta ad esaurirsi. La Scuola di Economia Civile SEC, nata nel 2013 ad opera di attori sociali quali banca Etica, Cooperazione Trentina, Federcasse e ACLI, si impegna in questo intento durante tutto l’anno e la sua Summer School a Torre Annunziata (NA) della scorsa settimana lo ha comunicato a più voci, scegliendo, tra le sue tappe, la casa natale di Antonio Genovesi (1713-1769) definito all’unisono il padre dell’Economia Civile, presso Castiglione del Genovesi in provincia di Salerno.
Una tavola rotonda sul tema della “felicità nel sociale” alla presenza del Prof Luigino Bruni, della classe accademica italiana fautrice di un filone di pensiero dedicato al connubio tra scienze economiche e sociali, alla presenza delle istituzioni locali e delle buone prassi cooperative, che hanno saputo porre l’accento sulle connessioni virtuose tra sostenibilità economica, ambientale e sociale.
Il profitto letto in un’ottica di rispetto dell’ambiente e di centralità della persona, per un’economia che possa porsi come obiettivo la felicità pubblica e una vita “compagnevole”, una vita cioè ottimale per tutti e non solo per il singolo, questo il messaggio del prof. Amendola dell’Università di Salerno, che si diceva soddisfatto di aver contributo ad istituire nel corso magistrale di Scienze Economiche una cattedra di Economia Civile dedicata ad Antonio Genovesi.
Presenti il sindaco di Castiglione, Matteo Bottigliero, e il sindaco di Assisi, Stefania Proietti che, operando un parallelo di personalità storiche illustri della loro città, hanno messo a confronto le figure di Genovesi e San Francesco, potendo ricondurre le loro esistenze ad un esempio primordiale e ben riuscito di un’etica della professione economica che mira al benessere collettivo.
Per la Scuola di Economia Civile, il direttore scientifico, il Prof Bruni, ha tenuto la sua lezione sulla capacità di misurare il grado di felicità di un territorio attraverso le buone storie che si sviluppano al suo interno; sull’animare la figura dell’economista e del suo impegno etico sulla base di un giuramento che possa avere la stessa forza, vitalità e grado di responsabilità che Ippocrate aveva concentrato nel proprio.
A chiudere i lavori, come misura del benessere tanto auspicato, le testimonianze di imprese del territorio campano che hanno saputo generare economia sostenibile dalla tutela dell’ambiente e dal riscatto sociale:
la Fondazione Mario Diana Onlus costituita dai familiari dell’imprenditore casertano Mario Diana, vittima innocente della criminalità organizzata, che ha messo a disposizione borse di studio a giovani italiani in un Centro di Ricerca a Philadelphia per l’innovazione nel campo della sostenibilità ambientale;
la Cooperativa Sociale Ventuno che si impegna per la rivendita di prodotti ecologici e compostabili (dai bioshopper ai prodotti per l’agricoltura, a quelli usa e getta per la ristorazione);
la Cooperativa Sociale Terra Felix, nata con l’aiuto di Legambiente, ha rivalutato un antico Casale in cui ha sviluppato numerosi orti messi a disposizione delle scuole per laboratori didattici ed educativi, un punto di degustazione di prodotti di agricoltura biologica e filiera controllata in un’ottica di zero sprechi.